Archivi del mese: ottobre 2010

12. Digestione

Una delle cose più brutte che esistano sulla faccia della terra, è sicuramente finire di mangiare a cena, versare un amaro nel bicchierino e cambiare canale alla televisione.
E poi accorgersi che sul canale che hai pigiato appare la faccia a perfetto idiota di Frizzi.

 


11. L’amore ai tempi del Bangu Bangu

Cioè, prova a prendere Berlusconi, Emilio Fede e Lele Mora tutti e tre insieme. Prova ad immaginarteli, soltanto per un secondo, nudi, tutti e tre, su di un letto con le coperte color avorio, le luci soffuse e magari Apicella che gli fa un bel sottofondo.
Nel mezzo della scena prova a immaginarti questa ragazza marocchina che si finge maggiorenne e, dato che è simpatica, a fine serata gli viene dato un bel gruzzolo di soldi così, senza aver fatto niente con nessuno dei tre.
Ci mancava questa roba qui: l’amore al tempo del Bangu Bangu per sollevare l’ennesimo polverone. Poi siccome i giornalisti sono di marmo, si vocifera che hanno cominciato ad incalzare la giovane marocchina chiedendo roba del tipo “ma le mutande di Fede erano abbinate ai calzini?”, “ma Lele Mora è vero che ha il petto depilato?”, “ma il Premier è vero che voleva farlo con il ballo della taranta sottofondo?”.
La curiosità ci spinge ad essere perfino perfidi e maligni.
Ci sarebbe da chiedersi cosa spinge un milionario a tirare fuori una mazzetta di soldi e regalarla ad una ragazzina in estrema difficoltà.
Dice che la risposta sia stata: “Io sono uno che fa del bene a chi ne ha bisogno”.
Bene, cominci quindi a tirare fuori i soldi anche per tutte quelle persone che per arrivare al domani fanno i salti mortali.
Cominci a partire coi cassa-integrati. Con la gente del Sud. Con tutte quelle persone che lavorano precariamente e si sentono precari perfino nell’anima.
Vogliamo tutti quanti vivere meglio.
Vogliamo anche noi la nostra dose di Bangu Bangu, plis.


10. Poi c’è chi si scaccola al semaforo

Gli occhi sono sempre quelli di tutte le mattine: assonnati e stanchi.
C’è un semaforo ed è rosso. Rino Gaetano intanto canta a squarciagola anche di mattina presto: beato lui.
Scatta il verde. Le auto partono.
Te, davanti a me, stai fermo. Ti suono.
Trastulli un pò, chiedi scusa, poi abbassi il finestrino e butti via qualcosa.
Poi ci si riferma, perchè, è comprensibile, il semaforo non è che aspetta i cazzi tuoi, demente mattiniero.
La prossima volta, invece di buttare dal finestrino le caccole che ti levi con tanta delizia, fai una pallina e tienila tra l’indice e il pollice fino al prossimo semaforo.
Coglione d’un testa di struzzo. E caccoloso, aggiungerei.


9. La vita è una questione di punti.

C’è poco da fare: la vita è tutta una questione di punti.
Quelli della patente, del supermercato, al benzinaio, al negozio di animali, ovunque.
Perfino se ti rompi un ginocchio alla fine è una questione di punti. Al Parlamento parlano sempre di “punti in questione da risolvere”. Poi vabbè, non risolvono niente e i punti rimangono, ma questo è un altro discorso.
Manca solo che al bar sotto casa ti facciano la carta a punti per la colazione: te lo immagini. Ogni venti colazioni, un cornetto gratis. Integrale però, che quello ripieno costa troppo e siccome c’è la crisi i baristi non si possono permettere tutto questo.
Pensa al marito medio, comune mortale che torna a casa la sera, mangia e già si pregusta una bella sudatina con la moglie prima di andare a letto. I mariti vivono di illusioni, questa è una certezza. E di punti da comprendere. Alla prima possibilmente, che se la moglie ti deve rispiegare come va la faccenda potresti perfino farla incazzare di brutto fino a farla diventare cianotiha o isterica. E sia mai, perdio.
Quindi, dicevo, questo benedetto marito torna a casa e si fa questo programma mentale mentre è in coda tornando dal lavoro. La serata procede bene, le luci si spengono e ci si infila a letto.
– Amore, ho voglia di te..
– Che tesoro che sei, mi fa piacere che dopo venti anni ancora non ti sei stancato di me, del mio corpo, di come sono fatta!
– Non posso stancarmi, perchè ti amo. Ho voglia di fare l’amore con te sempre.
Lei comincia già a diventare più rigida. Si scosta un pò da te fingendo che le pizzica la schiena.
– No tesoro, per favore, stasera non ho voglia..
– Anche ieri sera non avevi voglia..
– Appunto!
– Perchè ti allontani? Mica ti mangio su!
Il marito diventa sempre più orso infoiato. La moglie sempre più una Maria Teresa di Calcutta.
– Punto primo: sono stanca. Punto secondo: mi fa male la testa. Punto terzo: ho avuto una giornata di merda!
La donna, se vuole, ti liquida in tre semplici battute. Uno a zero, due a zero, tre a zero..e palla al centro. Il marito si rintana in un pensiero del tutto personale sviscerando il cervello alla ricerca di tecniche e trucchetti per arrivare allo scopo di fare l’amore. Risultato: niente.
L’uomo nella vita ha diecimila punti in testa. La donna ne ha pochi, ma fermi. E da lì non si sposta manco se arriva un gorilla che le fa il pizzicorino sotto i piedi.
– Credi che io non abbia avuto una giornata di merda? – chiede lui cercando di rendere la conversazione più morbida.
– Non posso sapere se hai avuto una giornata di merda, non me l’hai detto! – risponde lei decisa, mentre gli fa uno sbadiglio in faccia facendo capire che proprio stasera non è aria.
– Beh, allora te lo dico ora. Ho avuto una giornata di merda. E sai cosa ci vorrebbe? Di fare l’amore con te ora amore. Ora.
– Mica tutti siamo uguali – sentenzia lei – è una questione di punti di vista.

Non ho mai capito perchè ci si sposa. Perchè ci si adagia. Perchè diventa tutto un problema anche quando il problema non c’è. Perchè a volte ci si trova nello stesso letto e alla fine non ci si trova mai.
Perchè ci si ancora a determinati punti senza mai sganciare la mente per guardare altrove.
Perchè a volte, nella vita, ci sembra di aver fatto talmente tanti di quei chilometri che poi alla fine ci si accorge invece di essere rimasti sempre e soltanto allo stesso punto.
Quello di partenza.


8. Perfetto Idiota

Se il mio cane potesse parlare, direbbe tante di quelle cose che nemmeno uno si può immaginare.
Il fatto, poi, è che secondo me avrebbe sempre ragione. Perchè i cani riconoscono prima, annusano, avvertono i pericoli, sanno quando si gioca e come si difende e ci si difende.
Se il mio cane potesse parlare, mi direbbe ogni giorno di non venire a lavoro.
Ma no per il fatto che non bisogna lavorare,  semplicemente perchè devo fare i conti.
I conti in generale in mezzo a mille numerini.
Sopratutto, con un perfetto idiota di principale.
Io al mio cane gli credo e gli crederò sempre.


7. Si fa.

Allora “Vieni via con me” dice che lo fanno.
Bisogna vedere come e sotto quali minacce.
Intanto per paura hanno già accelerato il Lodo Alfano.
Entro domani, sicuramente, le proprietà del nano risulteranno a qualche altra persona.
Come quella villa in Sardegna, intestata ad un contadino di 86 anni che nella vita ha sempre coltivato i fagioli.
Cazzo, ma quanti fagioli ci vogliono per potersi permettere una villa da tre milioni e cinquecentomila euro?
Spero che Saviano e Fazio non abbiano paura di raccontarci anche le più sporche verità.
Intanto il programma si fa.
Già questo mi pare sia un bel dato di fatto.